Pace al popolo di Dio.
Mi chiamo Rosaria Valenti e sono infinitamente grata a Dio per come in ogni circostanza della vita mi è stato vicino.
Quest’oggi vorrei raccontarvi un miracolo di guarigione che il Signore fece nella mia vita anni fa.
Nel marzo del 2002 mi fu asportato un fibroma all’utero che mi causava problemi non indifferenti.
Dopo l'intervento ricominciai a vivere una vita apparentemente normale ma, a novembre dello stesso anno, tutti i problemi che non avevo più avuto si ripresentarono.
Decisi di prenotare una visita e il medico, tramite un'ecografia, si accorse che il fibroma era ritornato e, purtroppo, più grande di prima.
Con tutta franchezza, mi disse che non avrebbe potuto operarmi nuovamente nel giro di pochi mesi rischiando di dover asportare l’utero per evitare che il fibroma si riformasse. Mi spiegò che, essendo ancora giovane e in età fertile, un ulteriore intervento sarebbe stato controproducente e che era importante per una donna arrivare alla menopausa in modo naturale.
Trattandosi di un fibroma (un tumore di natura benigna e non maligna) mi consigliò di tenere la situazione sotto controllo facendo ecografie due volte l’anno e, se ce ne fosse stato bisogno in futuro, avrei dovuto prendere determinati farmaci fino al termine del mio periodo di fertilità.
Inutile dirvi che mi cadde il mondo addosso! In alcuni momenti avevo la percezione di vivere come in un incubo, imbottita di farmaci e non c’era nulla che potessi fare per uscire fuori da quella situazione. Così iniziò il mio calvario.
Ho una cognata che spesso mi parlava del Signore e le sentivo raccontare delle meraviglie che Lui compiva. Notavo una certa differenza tra quello che lei diceva e quello che veniva insegnato nella chiesa Cattolica che frequentavo: non era solo una questione di chiesa, ma un parlare di un Dio diverso da quello che avevo sempre udito.
Un giorno lei mi invitò ad andare nella chiesa che frequentava. Quando arrivammo il pastore Aldo Carbone era già sul pulpito che parlava di Gesù. Devo essere sincera, non compresi fino in fondo le parole del messaggio predicato, erano insegnamenti che non avevo mai ascoltato, del tutto nuovi per me, ma rimasi affascinata da ciò che c'era dentro quella piccola comunità. La corale, i fratelli e le sorelle mi accolsero con amore e l'atmosfera in quel luogo era pacifica e serena.
Purtroppo, per via di svariati problemi, non avevo l’opportunità di frequentare regolarmente la chiesa, ma ogni volta che ne avevo la possibilità, soprattutto i mercoledì durante gli studi biblici, cercavo di essere presente.
Ed è proprio in uno di questi mercoledì che accadde qualcosa di meraviglioso.
Il pastore Aldo Carbone parlò della grazia, del fatto che Gesù si portò sulla Croce le nostre malattie, i nostri peccati e vinse addirittura la morte. Disse che Dio non era cambiato e che Lui E’ lo stesso ieri, oggi e in eterno.
Cominciai a sentire dentro di me una forza che non so spiegarvi e qualcosa nel mio intimo mi portò a dire “Gesù, se ti sei portato la mia malattia e non sei cambiato, perché devo accettare questa infermità che mi fa stare tanto male sia fisicamente che psicologicamente?”. Senza esitare e con assoluta certezza (come affermare che 2 più 2 fa 4) dichiarai con Fede “Gesù io sono guarita! Basta schiavitù da farmaci e quant’altro”.
Forse in quel momento non avevo una reale consapevolezza di cosa fosse la Fede, ma sentivo dentro di me la sensazione di come quando si mette un timbro e nessuno lo può più togliere.
Percepivo una profonda serenità e pace che non avevo mai avuto.
Quando arrivò il giorno in cui dovevo iniziare la terapia, con decisione affermai "Io sono guarita. I sintomi sono una bugia. Io sto bene”, ma nonostante questa mia dichiarazione il problema era lì presente ed era pesante e brutto. Tuttavia non mi lasciai scoraggiare da niente e da nessuno e continuavo a proclamare che tutto andava bene.
Il terzo giorno il problema cominciò a diminuire e, cosa meravigliosa, dal mese successivo non ebbi più niente!
Sembrerà strano da dire, ma io non ero per nulla sbalordita da tutto ciò perché ero certa di aver ricevuto la guarigione. Sapevo che, presto, ciò che avevo creduto si sarebbe compiuto.
Dopo qualche mese, mi recai dal mio medico per il solito controllo e mi domandò come mi sentissi. Io gli risposi che stavo bene e che non prendevo più i farmaci.
Guardandomi allibito mi chiese “Che hai combinato?”. Gli dissi “Niente, sto bene. Non ho più problemi che mi schiavizzano”.
Mi fece allora un’ecografia e cominciò a guardarmi con occhi sbalorditi.
Ad un tratto disse “Non mi spiego come mai in così poco tempo il fibroma si sia rimpicciolito tantissimo. Com'è successo?”. Io avevo la risposta a quella domanda: Gesù mi aveva guarita!
Sono dispiaciuta del fatto che, a quel tempo, non fui stata in grado di testimoniarlo al medico, ma ero ancora troppo piccola nella fede. Oggi sicuramente non esiterei a farlo.
Quando uscii dallo studio il medico mi guardò affettuosamente e, dandomi una pacca sulla spalla, mi disse “a te il Signore ti aiuta”. Gli risposi “Sì dottore, lo so”.
Nel giro di poco tempo quel fibroma si riassorbì del tutto e ad oggi, a distanza di quasi 20 anni, non si è più ripresentato.
Dobbiamo sempre e comunque proclamare la nostra vittoria in Gesù Cristo, l’unico Salvatore, l’unico Redentore.
Il Signore cerca cuori sinceri per poter operare nella vita di chi lo vuole. Lui È sempre pronto a guarire, liberare e salvare.
Immagine presa dal web.
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