«Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli». Matteo 5:3
I poveri in spirito sono individui che non sono ossessionati dal proprio ego. Riescono a percepire gli altri e non sono autoreferenziali. Non impongono la propria volontà sugli altri e non li sottomettono. Spengono l'attività dell'emissione, ovvero la proiezione del proprio io, e attivano quella della ricezione dello Spirito Santo. Sono coloro che entrano nell'armonia spirituale, perché cercano Dio con l'animo, hanno un'attività mentale calma e contemplativa.
Questa visione spirituale rappresenta un importante insegnamento per l'umanità. Troppo spesso, infatti, siamo presi dalla frenesia della vita quotidiana, dalla ricerca del successo personale e dal desiderio di imporci sugli altri. Dimentichiamo così l'essenza della nostra esistenza e perdiamo il contatto con la dimensione trascendente.
I poveri in spirito, invece, sono riusciti a liberarsi da questi condizionamenti e a raggiungere una condizione di serenità interiore. Non sono ossessionati dal proprio ego e sono in grado di percepire gli altri nella loro individualità. Non hanno bisogno di sottomettere gli altri per affermare se stessi, ma anzi sono in grado di accoglierli e di entrare in sintonia con loro.
Questa attitudine li porta a sintonizzarsi con la dimensione spirituale, di cui parla il testo. Sono coloro che cercano Dio con lo spirito, non con la mente razionale e calcolante, ma con l'animo aperto e ricettivo. La loro attività mentale è calma, non agitata dall'ansia di raggiungere determinati obiettivi, ma concentrata sulla contemplazione e sull'ascolto interiore.
È una visione del mondo radicalmente diversa da quella dominante, incentrata sull'individualismo, sulla competizione e sulla supremazia dell'ego. I poveri in spirito ci ricordano che esiste un'altra dimensione dell'esistenza, fatta di armonia, di connessione con il divino e di apertura agli altri. È una dimensione che può apportare una profonda serenità e un senso di pienezza esistenziale, se riusciamo a liberarci dai condizionamenti del nostro ego.
Certo, non è un cammino facile. Richiede un costante lavoro su se stessi, un'incessante purificazione dai nostri istinti egotistici e una profonda umiltà. Ma è una strada che può condurci a una vita più autentica e appagante, in sintonia con quella "armonia con Dio"
È un insegnamento prezioso, che dovremmo meditare e mettere in pratica nella nostra vita quotidiana.
Aldo Carbone
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